giovedì 22 gennaio 2015

Hungry Hearts - Recensione


Regia: Saverio Costanzo Cast: Adam Driver, Alba Rohrwacher, Roberta Maxwel Fotografia: Fabio Cianchetti Musiche: Nicola Piovani NAZIONALITÀ: ITA Durata: 109’min  Data di Uscita: 15/01/2015

Liberamente ispirato al libro  “Il bambino indaco” di Marco Franzoso, Hungry Hearts racconta la storia di Jude (Adam) e Mina (Alba). Siamo a New York, Jude è Americano, Mina è italiana. L' incontro nella toilette di un ristorante cinese farà scoccare la scintilla che li porterà diritti all'altare, ma la nascita di un figlio romperà gli equilibri della coppia. Per il suo quinto lungometraggio Saverio Costanzo sceglie una storia non facile, che oscilla costantemente tra romanticismo e tragedia. Non facile perché Hungry Hearts non è solo la storia di quel tipo di amore che ti consuma e ti cambia, ma anche la storia di un certo tipo di maternità eccentrica e pericolosa. 

Il film, quasi interamente confinato nel piccolo appartamento che i due giovani condividono a Manhattan ­ spogliata per l'occasione dal glamour e dai soliti sentimentalismi ­ suggerisce, sin dai primi minuti, il suo intento claustrofobico. La regia si avvale di riprese traballanti e inquadrature strette (c'è un intero interludio che si snoda attraverso una prospettiva fish­eye) che soffocano l'aria e le musiche inquietanti Nicola Piovani picchiano duro sulla tragedia, tuttavia il rapporto tra Jude e Nina, solamente accennato, risulta fragile e inverosimile, privando lo spettatore di una graduale catarsi emotiva.

La sceneggiatura manca di credibilità e si regge esclusivamente sulla perfomance dei due protagonisti (Coppa Volpi a Venezia per entrambi) e pure il doppiaggio, artificioso e disomogeneo, spezza la naturalezza della narrazione, defraudando la performance della Rohrwacher (che si ritrova a doppiare se stessa) della sua abituale spontaneità.Il grottesco finale è deludente e lascia in bocca un sapore amaro. Peccato, perché Hungry Hearts è un film che possiede spunti interessanti, ma le finalità (dubbie?) di Saverio Costanzo non saziano nèi nostri occhi nè i nostri cuori. 

What a feeling...

Laura Rubino